Potrà sembrare un paradosso, ma se c'è
qualcosa che cambia minimamente il verso nelle abitudini del
centrosinistra campano, è il fatto che oggi si scelga il candidato
Presidente della Regione con delle primarie che il partito romano ha
provato (e forse ancora prova) ad azzerare.
Diciamocelo, i candidati non sono
questa gran cosa. Non appassionano affatto Di Lello e Cozzolino in
continuità con la politica della giunta Bassolino (in cui sono stati
entrambi assessori) e nemmeno De Luca, alter ego salernitano dell' ex
governatore a cui si contrappone dai tempi del Pci sul piano del puro
potere.
Certo, non sarebbe stato meglio Migliore, che al Forum
organizzato da il Mattino ha tenuto a chiarire di tenere proprio
Bassolino come suo punto di riferimento (del quinto candidato poco è
dato sapere).
E tuttavia il fatto che oggi De Luca e
Cozzolino si sfidino in campo aperto a suon di voto organizzato è un
passo in avanti rispetto alle sabbie mobili degli ultimi vent' anni,
in cui ogni conflitto è stato smorzato in nome dell' occupazione del
potere e delle poltrone chiave a tutti i costi.
Il fatto che non ci sia una proposta
politica alternativa alla continuità con gli anni passati non è
certo colpa dei candidati che di quegli anni sono stati nel bene e
nel male i protagonisti. Sarebbe piuttosto da capire perchè il
Presidente segretario abbia affidato la gestione del cambiamento in
Campania a qualche rampante giovanotto solidamente radicato nella
storia degli ultimi vent' anni, preoccupato di costringere i 'vecchi'
a seguirne i diktat piuttosto che pensare a come fare ad aprire a
forze realmente nuove e vitali.
Però fa specie che a due giorni dalle
elezioni, soltanto quando è stato chiaro che a votare si doveva
andare per forza, ci si sia preoccupati di come funzionano le
primarie e di rischi più o meno reali di “infiltrazioni”. Fa
ridere che l' armamentario sia quello usato di solito con gli
avversari, il rischio camorra e l' insostituibile Cosentino.
Tant' è oggi chi ci tiene (non io)
potrà votare e scegliere chi dovrà sfidare il centrodestra uscente.
Sarà credibile il vincitore per sostenere la sfida? Sarà
innovazione o ritorno al passato? Lo decideranno gli elettori.
Intanto stasera, a partire dalle 22.30,
scopriremo chi ha vinto e cercheremo di capire cosa si muove nel
centrosinistra. Come al solito a Come Pecore in Mezzo ai Lupi, con il
sottoscritto e Mario Colella e con il nostro Francesco Bassini in
giro per comitati elettorali.
Ci aiuteranno a capire cosa succede
Carlo Tarallo, Carlo Porcaro, Alessio Postiglione, Sergio D' Angelo,
Ugo Tassinari, Paolo Macry, Claudio Velardi, Luisa Bossa, Angela
Cortese e Peppe Russo.
Dalle 22.30 in diretta su www.radioshamal.it
Nessun commento:
Posta un commento